sabato 20 settembre 2008

Casa di Ludovico Ariosto

Sono stata diverse volte a vedere la casa dell'Ariosto, piccolina ma davvero carina!
Si trova in Via Ariosto, vicinissima a Corso Porta Po e non molto distante dal centro.
Devo dire che dall'esterno si riconosce subito perchè i mattoni sono di un color rosso che ricorda molte residenze antiche della città. A fianco dell'entrata, con un arco, ci sono due panchine di marmo, proprio attaccate al muro. Impossibile non accorgersi della differenza con le altre case!
Attualmente il museo è periodicamente allestito a piccola galleria d'arte, essendo molto piccolo, quindi quando sono andata c'era tutto il piano terra con dei quadri alle pareti.
Subito all'entrata ci accoglie una signora di mezza età, gentile ma sbrigativa, che ci fa firmare il registro degli "ospiti". Noi firmiamo volentieri, è una cosa che mi piace anche molto fare! La stanzetta è piccolina e non ci viene spiegato cosa fosse ai tempi di Ariosto, forse il bagno?
Subito sulla sinistra c'è una stanza che veniva usata da Ariosto come studio. E' piuttosto grande, e dà accesso ad un'altra stanza grande con le finestre (sbarrate) che si affacciano sul giardino. Questa era la sala da pranzo. Di fronte, percorrendo il corridoio, si trova un'altra stanza, un pò più piccola, che una volta era la cucina..con un bel camino di quelli che si usavano una volta. E' rimasto solo quello! Dal corridoio si accede all'esterno, verso il giardino. Esso si presenta come un piccolo spazio di erba, grande quanto una delle stanze o forse poco più, con un bel pozzo e un'iscrizione. Percorrendo l'arco si accede a un altra parte di giardino, molto più grande e meno curato, con alberi secolari e folta vegetazione. La signora ci dice che l'Ariosto amava passare molto tempo in giardino, tanto che appena venivano messi all'asta lotti di terra, faceva di tutto per comprarne, in modo da allungare la sua proprietà e usarla come luogo di ispirazione e passeggiate. Pensate che il giardino era arrivato fino a quasi il semaforo che porta alla stazione!
Da tempo però il comune si è preso le proprietà e ci ha costruito sopra case. Sempre così và a finire! Sarebbe stato bello vederlo per intero!
Al piano di sopra si accede da una grande scala, con scorrimano in ferro battuto. La sala che ci si presenta davanti è molto ampia, si affaccia sulla strada, ha grandi finestre luminose e si estende per lo più in lunghezza. Questa veniva chiamata da Ariosto la "sala nobile", dove il poeta usava invitare amici e fare lunghi pranzi e cene quando gliene veniva voglia (era infatti piuttosto solitario). Da un piccolo corridoio si accede alle camere da letto. Nei muri sono appesi dipinti del 1700, e ci sono due piccole stanze. Una del poeta e l'altra del figlio Virginio.
Non ho mai capito perchè Ariosto, nonostante fosse sposato, preferisse vivere da solo e incontarsi con la moglie, che viveva in un'altra zona di Ferrara, soltanto fuori dalla sua casa.
Fatto sta che le stanze da letto erano due, entrambe con finestre che danno sul giardino. La prima sulla sinistra è quella del poeta e al suo interno sono presenti degli oggetti. Prima di tutto un tavolo di legno e tre piedi, massiccio e ancora ben fatto, nonostante i numerosi buchini dei tarli. Inoltre un armadio del 1500, di legno, veramente bello! Una coppia di sedie di legno massiccio e la sedia "regale", che usava il poeta..con una parte di bracciolo usurata e consumata dal tempo. Inoltre è presente un busto di ignoto autore raffigurante sempre l'Ariosto.
L'altra stanza, un pò più piccola, contiene diversi cimeli. I cimeli sono conservati in vetrinette, e tra questi ho notato molte medaglie, qualche libro in prima edizione e non, manoscritti vari, copertite di libri in ferro battuto con la sua effige, un calamaio portafortuna molto carino e un libro con un pezzo di dito rinvenuto nella sua tomba. Il libro conteneva una moneta molto cara all'autore, trovata dietro la sua testa nella tomba. L'altra vetrina contiene oggetti di vario genere, ancora molte monete.
La vetrina più grande e quella che mi ha entusiasmata maggiormente invece è quella che conserva il registro delle visite! Tra i tanti, spiccano Giuseppe Verdi, Vittorio Emanuele III, Elsa Morante e Alberto Moravia ed Umberto Saba.
Ariosto scelse Ferrara non soltanto per la sua tranquillità, per la moglie e il figlio..ma anche per terminare la stesura dell'Orlando Furioso. Cercava infatti un luogo dove poter scrivere senza venire disturbato, e in questa casa, comprata senza debiti e con i suoi pochi denari, piccola ma con tutto il necessario, trovò quello che cercava.

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